Quando un regalo piace vogliono il bis

Appesa con braccialetti a un doppio gancio uno per polso,e questi messi nello stipide della porta, liscia di depilazione, calze a rete nere, tanga nero, l' inutile cazzo, girato da non apparire,reggiseno nero,che alza le tettine,e una calza nera spessa con tre buchi davanti, e uno, sopra, da cui esce una coda bionda... Ecco chi entrando dalla porta mi troverà, vedendomi di spalle e gustando le mie natiche, che con le gambe aperte gli mostro,separate, solo da un sottile filo nero... vicino, per sua gioia, una sedia con una frusta, con manico fallico e un vibro bianco... e questo quello che ha visto il mio amico, che mi aveva implorato di fare le pulizie nella sua casa e poi essere,ancora la sua serva, da scopare, un regalo già fatto, ma che lui aveva gradito, richiedendone, ancora... A nulla valse spompinarlo, mentre si gustava un film, ingoiando tutto e leccarlo e pulirlo, mi voleva serva.
Forse perché , gli voglio bene e anche se la " serva" ormai ho smesso di farla, anche perché di veri Padroni, non c'è traccia, e anche questo mio amico, in effetti non era esattamente un gran Padrone. Ma molte vicissitudini e forse un affetto con risvolti sessuali, non mi permette di non farlo felice,e in parte goderne... ma torniamo alla serva, appesa. Lui arriva e oltre a un sospiro di meraviglia. Inizia con la mano prima a carezzare la coda bionda, poi la collana, e il collo, l' altra mano fruga nel reggiseno, sa perfettamente che la serva ama e gode, quando chi la prende usa le sue tettine, allora le palpa, le stringe, e appoggiando le labbra al collo, la succhiotta avido, con la saliva, che denota la sua eccitazione,la lecca e come la chiama cagna, come un malosso in calore la sbava... L' altra mano, finisce con le dita nella sua fessura, la serva, inizia a mimare la penetrazione, con il bacino, favorisce, oltre alla lubrificazione che si era fatta,l' ingresso del dito e dita... il Padrone, prende il vibro e con la cordicella del tanga, glielo infila, tutto nel buco, gira la corona e inizia il ronzio e i gridolini della serva, per essere certo, che non uscisse, il vibro ci si appoggia, e prende a due mani le tettine, e sussurra,alla serva" ti piace, troia?" la serva " Si Padrone" lui " che cosa sei?" lei " una serva una cagna" lui hai replica severo “ hai dimenticato di dirmi Padrone" e si stacca lasciando la serva appesa. Va nel ripostiglio e prende due mollette, torna e gliele mette ai capezzoli.
La Serva geme e Lui insiste" sei andata a bere la sborra di quel nero cazzuto, del suo autista, vero troia" lei " Si Padrone, mi hanno fatto bere e leccare, mi hanno aperto la fichetta con i loro cazzi, leccare i prendere la loro piscia, in bocca e in culo" nemmeno ha finito che inizia a frustarla( piano) ma accompagnando ogni colpo, con parole che e citano la serva, che ormai è in estasi, la sta meravigliando, questo Padrone... " puttana, ti piacciono i cazzi neri, ti voglio vendere a qualche nero, per un accendino, quello vali, lurida scrofa succhia cazzi" la serva lo accontenta,e conferma di aver succhiato e preso un cazzone nero, grosso,fino alle palle, ma lui lo sapeva  l’aveva accompagnata proprio in quella casa e guardata, mentre un fornito Arabo , anche amico suo l' aveva scopata, e usata..A questo punto gli ordina di inginocchiarsi, la serva si toglie da quella crocifissione, mentre lo fa gli cade il vibro, e il Padrone, gli sputa in faccia, dopo avergli tolto il cappuccio, e quindi gli ordina," raccogli la frusta e dammela" la serva, sa essere serva e raccoglie la frusta con la bocca, e come una cagna gliela porge, lui la carezza con questa, tintillandola, sulle mollette ai capezzoli,strappando alla serva, dei gridolini di dolore e forse piacere. Il Padrone " girati e apriti" gli infila il manico, della frusta ,che ha lubrificato,nel buchetto, ora ha la coda, al posto giusto. La serva si inginocchia ,per non fare uscire il cazzo frusta e guardando, la patta del Padrone si carezza le tettine,sotto,in modo che non cadano le mollette,ma che vengano offerte al Padrone, si passa la lingua sulle labbra e lo implora " Padrone, posso Ti prego..." il Padrone gli indica i piedi, la serva subito gli toglie scarpe e calzini,e inizia a succhiargli le dita dei piedi come fossero dieci cazzi,e ogni volta che ha finito di alza la testa e ormai vede i pantaloni,cadere e tolti, ci sono i slip che evidenziano un cazzo eccitato, e lei serva, lo implora," me lo fai succhiare Padrone?" lui eccitato acconsente, ma gli ordina di non toccarlo con le mani... Come una cagna, si avventa,lecca la stoffa, e poi con la punta dei denti tenta di aprire e far scendere i slip... il Padrone,a questo punto, li toglie, e come esce il cazzo, la serva, a testa bassa" implora piagnucolando"" posso Padrone?" ma non ottiene risposta, ma se lo trova in bocca e inizia a succhiare, il Padrone, gli toglie le mollette, la frusta dal buco, e inizia a carezzarla, dove il vibro e la frusta hanno, reso il buco tondo e aperto...
Il Padrone, gli mette un dito nella collana e gli indica il letto" vai troia che ora ti scopo" ripete " hai capito che cosa voglio?" la serva"  si Padrone mi vuoi aprire il culo come una troia merita" finisce di spogliarsi e la fa mettere a faccia in su, sa bene che una leccata e succhiata di tettine,la serva la gradisce, oltre ai capezzoli, gli stampa dei succhiotti... poi inizia a carezzargli il cazzetto,prima da sotto, poi con le mani sulle tettine, inizia a succhiarla, un pompino a un cazzetto moscio, ma che la serva accompagna,con qualche lungo sospiro... il Padrone vorrebbe che godesse,ma lo sa che è difficile,allora la gira e Lei si offre, piagnucolando, lo implora di scoparla, si allarga evidenziando il buchetto, ancora lubrificato e largo delle precedenti penetrazioni... il suo implorare è interrotto dal cazzo che gli arriva dentro, e da lunghi affondi...il Padrone " troia ami quel cazzone, vuoi essere riempita, questa estate ti porto nella capanna dei neri e ti faccio violentare" " hai capito?" il suo ansimare avverte che avrebbe goduto a breve, la serva sa che lui adora i pompini, quindi lo stringe, sulla base del cazzo e girandosi si sdraia, facendolo mettere in piedi con il cazzo che prima gli passa sulla fronte, poi se lo fa arrivare in bocca, il Padrone, in piedi, inizia a tremare e arriva la sborra, calda che riempie, la bocca, la serva sta per farla sparire dentro di sé,pegno di una scopata che merita, ma arriva il Padrone e la bacia, in bocca spandendo la sborra, su guance e labbra... la serva sa che cosa manca al Padrone, per farlo completamente felice e si inginocchia nella cabina della doccia...... non so quando farò di nuovo la serva, ma so per certo che chi sarà il mio Padrone o Padrona, spero riesca a farmi godere, ma forse è giusto così una serva non può godere,gode solo se fa l' amore con passione…
Questa parte della mia vita è dedicata a chi ama, anche chi possiede.
Publié par massini
il y a 6 mois
Commentaires
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Tokumane
Questo racconto mi ha fatto entrare in un mondo di sogno e, alla fine, mi sono trovato con la sborra sulla pancia... bellissimo
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massini
Un caro amico, conosciuto, mentre faceva il guardone.... Abbiamo iniziato con qualche pompino, poi il giorno della sua festa gli ho regalato, quello che non facevo da tempo, e ora ha voluto il bis......
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