Il Cuoco

Da quando è iniziato il mese, al Ristorante, tutto filava, liscio, il Cuoco con me era di una gentilezza, usuale, ma contornata da stima, professionale, molto nervoso quando venivo inviata, nelle varie sagre, dei paesi, poiché in effetti il lavoro c'era e tanto allo stabilimento.
Con Cameriera, quando tornavo dallo stabilimento era la passeggiata, con la bici a mano, lei provvedeva a slacciare un bottone della camicetta, io cercavo di dirgli ogni volta che la nostra unione sarebbe stata impossibile e comunque che se avessi voluto del sesso e amore, sarei andata da una che lei conosceva.

Quando tornavo a casa, il caro Tonino, nelle notti caldissime, attendeva che mi truccassi, molte volte stanca, nemmeno la doccia riuscivo a farmi, e poi entrava, legava il cane e voleva che facessi la puttana di casino, gli abbassavo i pantaloncini, carezzandoglielo, lo elogiavo per il meraviglioso cazzo e con la bava alla bocca glielo lavavo, al lavandino.
Molte volte causa i miei ritardi si accontentava di un bocchino, mentre mi sputava in faccia e mi insultava, chiedendomi, se avessi fatto la troia per i negri sulla spiaggia, godendomi in faccia, e sputandomi, mi salutava. La maggior parte delle volte non godevo, ancora sporca mi straiavo per terra e accendendo il pc facevo scorrere le foto di un mio sogno. Poi mi addormentavo cosciente di essere quello che ero, una troia, serva.
Ma dopo Ferragosto, tutto cambiò, una sera appena andata via una comitiva, di piemontesi, entra il marito della Cameriera e se la porta via, senza salutare, seppi poi che si era scoperto geloso, delle mie innocenti, passeggiate e delle poco meno innocenti della moglie, ma quando lo vidi portarla via, pensai” povera Cameriera il violento ha le voglie!” poi risi perchè ero quello che sono e i violenti mi scopano.

Continuai a pulire, entrano il Titolare la Moglie e lasciandomi le chiavi, mi dicono” chiudi Tu noi siamo stanchi, grazie, mi raccomando fatti aiutare dal Cuoco per serrare i lucchetti... ciao”

Continuai a testa bassa, la radio mandava canzoni, piano e intensamente, tanto che il sudore mi scendeva dalle spalle al petto, carezzandomi i capezzoli, e sognavo che la radio avesse, suonato “ Spiagge”.
Mentre pulivo il casettone di acciaio che conserva il pentolame, vedo a terra due piedi neri, con ciabatte, alzo la testa e davanti al mio viso sudato un bel pezzo di cazzo nero, fermo che mi punta, al viso, due occhi neri, non minacciosi, guardo e mi accorgo che tutte le luci erano state abbassate.
Il Cuoco immobile, respirava affannosamente, io non mi alzo mi metto in ginocchio e afferrando, quel tronchetto, gli chiedo: mi hai visto, che sbocchinavo quel venditore con la birra? Lui fa segno di si e io: e ora cosa vuoi? Un bocchino? Ancora si, senza una parola. Inizio a sentire l'acre profumo delle goccioline di piacere, che il suo cazzo impaziente, mi donava in attesa della mia bocca. Iniziai a succhiargli le palle, grandi divise, una scultura, poi lingua, in fuori feci tutta l'asta, non finiva mai....
Finalmente, aggiustando le labbra, e mettendo la lingua a paletta,sotto, iniziai un pompino, che alternava succhio a leccate. Lui non mi ha mai toccato, ne preso la testa, ne spinto, appoggiate le mani al bancone, si è fatto guidare a sedersi, in modo che mi potessi alzare e iniziare, un su e glù, con testa e bocca. Mugolava, piano, con le mani stringeva e lati del tavolo, ma fermo, mi lasciava, il suo palo, come volevo. Onestamente ho accompagnato una Signora a qualche incontro, senza essere usata, ma un pezzo di cazzo, così ben fatto e gonfio, poche volte l'avevo visto.....
Un tratto inizia a respirare, velocemente e inarca i reni, ora il suo cazzone mi sembrava toccasse il soffitto. Ormai esperta, attendo il primo, schizzo( non bevo mai, ma non ho resistito!) e lo succhio, la bocca calda, piena di sborra, salata e bollente, allento la presa, per non dargli lo strattone alle reni , Lui si siede e poi dona una seconda lunga schizzata, che mi ingoio con un secondo lungo, succhiotto, solo sulla cappella.
Le altre le raccolgo che come lacrime scendono dalla cappella, le lascio, sulle labbra e guardandolo gli chiedo: questo volevi? E leccandomi le labbra, piene di sborra, lo tento di eccitare, ma Lui l'unica eccitazione, la manifesta nei sguardi. Lo porto al bagno e lo lavo, chiudiamo, tutto e inforco la bicicletta. Arrivo a casa trovo Tonino, vado su e mi preparo, mi lavo il buco del culo, lo ungo, mi preparo, apro il culo distesa sul letto, e dalla porta socchiusa, arriva Lui, mi incula e mi chiama; zoccola, succhia cazzi..... Dormo subito appena va via, non ho goduto... Vuoi sapere anche se Samir mi a scopato? Si lo ha fatto e come? Ormai erano giorni, che la Cameriera se ne andava, ho scoperto poi che era stato il Cuoco a dire alla moglie di soffiare, al verduraio, dove andava a giocare a carte, il marito della Cameriera, che la sera io e la Cameriera passeggiavamo. Questo aveva intriso di gelosia Lui e portato via Lei da me, lasciando il Cuoco libero di farsi succhiare il cazzo.
In questi giorni, golosamente ho ingoiato quel meraviglioso palo nero, ormai non doveva più venire da me ero io, che in ginocchio, gli aprivo il grembiule, gli abbassavo i pantaloncini, e a occhi bassi gli chiedevo; Padrone posso succhiarti il Tuo Meraviglioso Cazzo?, nemmeno un si, mi bastava che non si ritraeva, e iniziavo a pompare, succhiare, me lo passavo in faccia sulle labbra, mi schiaffeggiavo, con quel bastone, quando era diventato duro, come la pietra e poi, iniziavo a far correre la lingua, su e giù, con una avidità, che solo ad Ayad avevo fatto provare.
Se lui si spostava, lo inseguivo, con le labbra, quasi implorandolo di farmi essere la sua bocchinara, la sua lurida serva. Mai una mano, addosso, mai una mano nel culo, tanto meno sul mio cazzo o i miei capezzoli, si lasciava trasportare come un corpo dalla marea. Iniziai a mettermi un tanga, il reggiseno, quando restavamo soli, un poco di rossetto, nulla, senza una parola, mi sborrava in bocca, litri di seme, perché la sua religione, vieta di spargerlo al vento, e perché la moglie non era capace di fare i pompini.
Una sera, mi ero fatta un clistere, per la verità ogni sera, dopo la prima, per Tonino, mi lubrificavo, ma quella sera, pensavo al Cuoco.
Devo essere sincera , come sempre cerco di esserlo, ma ho sempre evitato di farmi sfondare, la moglie del cicciottello, mi ha voluto frustare, ma una mano in culo, non, glielo ho fatta mettere al marito, poi una sera, con un ospite di Katia evitai di farmi inculare da un suo amico detto Mandingo, tutto perché un medico. mi aveva detto di grossi problemi nel farsi lacerare l'ano. Solo con Lucilla, una volta al park vicino Pescara due tentarono di incularmi insieme, ma uno era tanto sbronzo che sborrò prima. Ma il Cuoco, lo volevo, non solo per provare e confermarmi di essere quella lurida
troia che sono , ma anche perchè, volevo essere posseduta, da Lui. Fare un bocchino, è da troia, ma essere inculata, da un palo di quelle dimensioni , fa soffrire e quello che desidero, di più è essere umiliata, poichè sono quello che sono. Bene torniamo a quello che interessa di più, solita scena, mi inginocchio, e succhio, lecco, poi mi alzo, prendo quel palo con la mano e inizio a leccarlo, poi salgo, con la lingua, leccando il sudore sull'ombellico, intorno ai fianchi, Lui abituato si gira e gli allargo il culo e lo lecco tutto, prima intorno a buchetto, poi con la lingua gli faccio un ditalino, dentro e fuori, mugola, e sospira, salgo con la lingua sulla schiena, nera e possente, fianchi, sciolgo il camice è nudo, passo la lingua sul collo, che ormai suda freddo, vado sui capezzoli, oddio trema il gigante. Passo accanto al suo collo, lecco le orecchie, e gli sussurro" Ti prego sfondami, fammi il culo Padrone" Lui inebriato, non capisce, ripeto, stringendogli il cazzone con le mani lo imploro" mettimelo nel culo Padrone di Ebano, Ti prego scopami!!" anche io come lui sono frastornata, ho perso ogni freno, mi inchino sulla tavola di acciaio e mi tolgo tutto, sposto il tanga, e lo incito ancora" dai Ti prego fammi urlare, sono una troia" niente, mi devo girare, farlo mettere sulla tavola a Lui e salire sopra. Mi appoggio quel palo nel buco e inizio piano piano ma piano a scendere, l'ho riempito di olio, mentre il mio buco del culo era già abbondantemente lubrificato.
Entrata la poderosa cappella, continuo e poi mi lascio cadere... un urlo, mi ha fatto cacciare, lo prego di non muoversi, passato il primo dolore, sento il godimento, che solo chi lo ha preso in culo conosce, inizio a toccarmi i capezzoli, con la mano prendo l'oliera e verso altro olio, sul palo. Su e giù, ormai le sue palle le sentivo all'ingresso del mio culo sfondato, una mia contrazione, e lui sussurra, basta, basta, bocca, bocca....
Scendo prendo la spugnetta, e per evitare di farmi una bruschetta, all'olio, con un culo aperto, che gli ho mostrato, nella vana speranza, che lui ci mettesse un dito, dicevo con la spugnetta, gli ho pulito il cazzo e poi, disteso, l'ho spompinato, con la foga che solo, una troia con il culo aperto poteva fare. Mi ha fatto fare una bevuta di sborra, che a momenti mi usciva dal naso, ma questa volta, un poco per essere, la troia che sono, un poco perché, mi aveva stancato, il suo immobilismo, ho succhiato forte, tanto da fargli, prendere la mia testa e ansimante, dire basta. Poi l'ho pulito, e gli ho detto se aveva, mai pisciato in faccia, in culo o in bocca a una serva o troia, dicendogli che il Profeta, per il piscio, non aveva vietato, nulla… certo in merito ai frocetti come me aveva espresso molto di peggio, ma per questo ormai, il peccato era fatto…. ha iniziato a pisciarmi in bocca, poi mi sono girata, e in culo ha inondato il mio culo dilatato, mentre pisciava, per la prima volta ha parlato: sei una cosa meravigliosa, mi ha detto.
Publié par massini
il y a 4 ans
Commentaires
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massini
à peterossss : sI la crema gel che vendono, la ho....
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peterossss
E' vero! L'olio è un lubrificante! Mi piacerebbe provarlo con il tuo culetto, ma sono sicuro che ci sono altri lubrificanti che fanno meno casini.
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massini
si vai nella galleria zoe
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massini
voglio sentirla e leccarla fammi vedere che le hai viste
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massini
Mi fai soffrire sborrami sulle tette
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massini
à gioma : Domenica scorsa l'ho rivisto, spero che continui a desiderarmi…..grazie
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gioma
Eccitante.
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